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Le Nostre Parole

Liberi Legami: indicazioni pratiche a sostegno della genitorialità in tempo di COVID-19

Una raccolta di quattro puntate,
per riverberare e dare valore ad ogni funzione genitoriale.
#Iorestoacasa

un regalo da Paola Pirri e Lara Cesari

Mar 24, 2020 | Letture

#Iorestoacasa e il genitore Sociale

 

L’ isolamento di questi giorni può apparentemente inibire questa funzione genitoriale, che ha il suo grande valore nel favorire la socialità e l’incontro con una rete di relazioni diversificata, poiché sperimentiamo l’isolamento e la distanza sociale.

In realtà, come abbiamo già avuto modo di scrivere, è una funzione fondamentale, a maggior ragione in questo periodo. Ci dà l’occasione in primo luogo di rendere visibile, al bambino o al ragazzo, che accogliamo nella stretta convivenza le differenze dello stile di accudimento di adulti per lui significativi.

Possiamo allenarci a evitare il giudizio verso l’altro o gli altri adulti con cui nostro figlio ci sente o ci vede interagire, sia che si abiti insieme sia che si abiti in case diverse. Possiamo incoraggiare e accogliere che le persone che interagiscono con nostro figlio lo facciano con il loro peculiare stile.

Possiamo esercitarci a evidenziare, narrandole e non giudicandole, le eventuali differenze.
Aiutiamoli a mantenere contatti sicuri con l’esterno, possiamo suggerire incontri a distanza, per festeggiare un amico e il suo compleanno, per salutare un compagno di scuola, proponiamo delle telefonate, delle videochiamate, dei meeting virtuali.

Assicuriamoci che i rapporti con gli amici siano presidiati, che non affiori un sentimento di abbandono. Per chi ha più di un figlio è una bella occasione di rafforzare l’interazione fra fratelli, anche se questa a volte può essere conflittuale, senza giudicare, ma con l’invito a esplicitare le ragioni reciproche.

Tenete forte il contatto con i nonni e con gli zii, chiamateli spesso e lasciate che i ragazzi lo facciano in autonomia. Non entrate in merito a quello che si dicono, a eventuali differenze nel vivere questo momento, a diversi stili di affrontare la quarantena.

La convivenza prolungata ci dà inoltre la possibilità di raccontare le storie familiari, affinché l’essere parte di una storia diventi per il bambino e il ragazzo la possibilità di fantasticare su cosa c’è stato prima di lui e quali possono essere le evoluzioni della sua stessa vita.

Raccontare al figlio come la coppia genitoriale si è conosciuta, quando si sono incontrati i nonni, raccontare le storie degli avi, degli amici, dei conoscenti, alimenta l’immaginazione del figlio e gli apre i mondi del possibile, lo fa sentire parte di un mondo grande e non di un piccolo e perimetrato spazio ristretto e prevedibile.

 

 

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Per maggiori informazioni sul percorso formativo a distanza attivabile

da HXO Srl per le persone della tua organizzazione puoi scrivere

Francesca Sollazzo  f.sollazzo@hxo.it

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In realtà, come abbiamo già avuto modo di scrivere, è una funzione fondamentale, a maggior ragione in questo periodo. Ci dà l’occasione in primo luogo di rendere visibile, al bambino o al ragazzo, che accogliamo nella stretta convivenza le differenze dello stile di accudimento di adulti per lui significativi.

Possiamo allenarci a evitare il giudizio verso l’altro o gli altri adulti con cui nostro figlio ci sente o ci vede interagire, sia che si abiti insieme sia che si abiti in case diverse. Possiamo incoraggiare e accogliere che le persone che interagiscono con nostro figlio lo facciano con il loro peculiare stile.

Possiamo esercitarci a evidenziare, narrandole e non giudicandole, le eventuali differenze.
Aiutiamoli a mantenere contatti sicuri con l’esterno, possiamo suggerire incontri a distanza, per festeggiare un amico e il suo compleanno, per salutare un compagno di scuola, proponiamo delle telefonate, delle videochiamate, dei meeting virtuali.

Assicuriamoci che i rapporti con gli amici siano presidiati, che non affiori un sentimento di abbandono. Per chi ha più di un figlio è una bella occasione di rafforzare l’interazione fra fratelli, anche se questa a volte può essere conflittuale, senza giudicare, ma con l’invito a esplicitare le ragioni reciproche.

Tenete forte il contatto con i nonni e con gli zii, chiamateli spesso e lasciate che i ragazzi lo facciano in autonomia. Non entrate in merito a quello che si dicono, a eventuali differenze nel vivere questo momento, a diversi stili di affrontare la quarantena.

La convivenza prolungata ci dà inoltre la possibilità di raccontare le storie familiari, affinché l’essere parte di una storia diventi per il bambino e il ragazzo la possibilità di fantasticare su cosa c’è stato prima di lui e quali possono essere le evoluzioni della sua stessa vita.

Raccontare al figlio come la coppia genitoriale si è conosciuta, quando si sono incontrati i nonni, raccontare le storie degli avi, degli amici, dei conoscenti, alimenta l’immaginazione del figlio e gli apre i mondi del possibile, lo fa sentire parte di un mondo grande e non di un piccolo e perimetrato spazio ristretto e prevedibile.

 

 

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