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Le Nostre Parole

Riscoprirsi a colori nell’emergenza.

Una chiave di lettura
per generare luce trasformativa

di Valentina Gaeta

Mar 24, 2020 | Letture

In questo momento quasi paradossale, ci ritroviamo tutti senza la nostra quotidianità. La routine a cui solitamente siamo abituati è stata spezzata, e questo inevitabilmente provoca un cambiamento di esperienze, una nuova forma di relazioni, con noi stessi e con gli altri.

Nei periodi di emergenza e di stress è normale sentirsi spaesati, confusi, impauriti, frustrati. Una novità inaspettata ha bussato alle nostre porte senza preavviso. Oggi questa novità prende il nome di Covid-19, ma quante volte nella nostra vita abbiamo dovuto affrontare dei cambiamenti che ci hanno preso alla sprovvista?
Questo articolo nasce proprio con l’intento di dare valore a questo tempo dilatato nelle nostre case.

#iorestoacasa diventa un’occasione per riscoprire sé stessi, le nostre relazioni, facendoci guidare dalla forza generatrice dell’esplorazione delle proprie potenzialità per affrontare un’emergenza.

I colori delle persone

Un anno fa ho scoperto che le persone sono a colori (Persone a colori, Pirri, Cariani, Cesari, 2017) e i colori sono una guida alla scoperta di sé che aiutano a comprendere meglio come esprimere il proprio potenziale, personale e professionale.

Il colore rappresenta una sorta di archetipo universale utilizzato per esprimere e dare forma alla realtà e alla sua complessità. Come le persone, i colori crescono, cambiano nel tempo, hanno una loro evoluzione, hanno luci e ombre, vizi e virtù, mostrando diverse facce a volte contrastanti tra loro.

Ci sono quattro colori, quattro stili in cui si riverbera il proprio modo di pensare, agire, sentire, relazionarsi. Oggi più che mai, ognuno di noi si trova ad affrontare un cambiamento, e questo rischia di farci perdere di vista la luce dei nostri colori.

Esploriamo insieme cosa può succedere in momenti di emergenza, di crisi e di stress come quello che stiamo affrontando ora, per poi tornare a riscoprire la bellezza e la potenza trasformativa che può donarci ciascun colore in questi momenti.

Cosa può succedere ai colori nell’emergenza?

Il Blu

Il Blu, il colore dello stile logico-analitico, ha bisogno di avere una visione complessiva delle questioni che affronta. Il suo bisogno è legato alla conoscenza, all’analisi, alla visione chiara del senso generale e del contesto. La mancanza di informazioni sul senso del lavoro può renderlo indolente e meno pronto a spendersi e impegnarsi.

Nei momenti di emergenza come questo, il blu potrebbe sentirsi frustrato in quanto non sopporta il disordine, la confusione, la poca strutturazione delle attività lavorative. In questo periodo lo smart working rappresenta un nuovo assetto lavorativo a cui non sempre siamo abituati, o per lo meno non per così tanto tempo. A volte la comunicazione ridonda, allaga, rischiando di spegnere la luce del blu che si ritrova la mente affollata di idee, pensieri e input a cui non riesce a donare una chiara geometria.

La frustrazione nasce anche dalla novità della causa di questo cambiamento: un nuovo virus. La persona blu tende a osservare e interpretare informazioni e silenzi, a fare ipotesi sui perché di alcune omissioni nelle comunicazioni istituzionali. La scarsa chiarezza dei messaggi e delle decisioni, la loro mancanza di articolazione, la ripetizione di informazioni sempre uguali, la mancanza di reale approfondimento sono elementi che generano nebbia e confusione alla persona logico-analitica, una nebbia talmente fitta e grigia che a poco a poco infetta il colore, depotenziandolo e spegnendo la sua forza.

Il Giallo

Il Giallo è il colore dello stile espressivo-intuitivo. Il suo modo di vivere le esperienze è connotato da entusiasmo, da una forte motivazione alla partecipazione e da una inclinazione costante a offrire il proprio contributo, ad arricchire con il proprio valore aggiunto le situazioni e le soluzioni. Ha bisogno di esplorare nuove opportunità, generare idee, creare connessioni nuove e sperimentarsi in sfide e richieste evolutive.

La persona gialla in questo periodo può sentirsi depotenziata quando prevale il senso di claustrofobia. #iorestoacasa può diventare per lui una gabbia, un’assenza di alternative e di esplorazioni, rischiando di far svanire la sua naturale energia. In queste situazioni il giallo cerca di spostarsi nel futuro con ottimismo, ogni giorno sa che tornerà a sognare guardando le infinite stelle nel cielo, ma allo stesso tempo questa volta rischia di farsi influenzare dal grigio che sta intorno a lui, dalla mancanza di entusiasmo, dall’impossibilità di pensare a mille cose da fare vedendo ogni porta chiusa.

La noia della routine rischia di soffocarlo, tornando nella gabbia. Lo smart working, sebbene possa rappresentare un nuovo stimolo, a lungo andare rischia di diventare un ostacolo per la persona gialla. Abituata ad aprire finestre e a navigare nella bellezza sconfinata del disordine, stavolta il lavoro a distanza le richiede ordine e struttura, e questo genera frustrazione rischiando di spegnere la potenza luminosa del giallo.

Il Rosso

Il Rosso è il colore dello stile affettivo-relazionale. Ha bisogno di percepire la possibilità di stabilire relazioni di vicinanza affettiva oltre che professionale. È disponibile, generoso e orientato a stabilire relazioni significative sul lungo termine.

In questo periodo di emergenza il rosso è uno dei colori che probabilmente soffre di più. Anche per lui #iorestoacasa può diventare una prigione che impedisce la naturale vicinanza con il mondo esterno e con le persone a lui care che si trovano fuori dalle sue quattro mura.
La frustrazione del rosso nasce anche dall’impossibilità di lavorare in team, a stretto contatto con i colleghi. La persona affettiva non ama lavorare da sola, e in questo momento potrebbe rischiare di sprofondare nella solitudine, dove i giorni sono come macigni da sollevare, macigni che nascondono altri macigni in un loop senza fine.

Il rosso ha bisogno di toccare, di abbracciare, di guardare negli occhi il suo interlocutore, senza filtri e senza schermi. Ed è così che anche la luce del rosso rischia di svanire. La sua potenza si rinchiude nel suo guscio protettivo, si sente impotente in quanto l’emergenza gli impedisce di assaporare, ascoltare e toccare tutte quelle sfumature apparentemente deboli sulla cui base è solito costruire e organizzare la sua realtà.

Il Verde

Il verde è il colore della persona realizzativa e pragmatica. È concreta e fattiva, interessata a far funzionare bene le cose e a ottimizzare i processi di lavoro. Parola d’ordine: velocità! Non ha bisogno di fronzoli, ma va al sodo. È attenta a tutto ciò che è tangibile, organizzato e ben strutturato. La sua esigenza primaria è quella di produrre, arrivare al risultato per chiudere il cerchio.

Nei momenti di emergenza come questo al verde manca la possibilità di esercitare il suo naturale controllo. Per la prima volta rischia di perdere l’organizzazione consolidata ed efficiente del suo lavoro e si ritrova a dover ristrutturare le sue priorità che si scontrano con quelle degli altri. La sospensione dell’azione genera frustrazione, fastidio, quasi un prurito allergico al “non so che devo fare”. E per colpa di questa eccessiva astinenza data dall’energia del sentirsi produttivi, il verde rischia di oscurare la sua luce.

Il suo forte bisogno di tornare ad agire lo porta ancor di più a correre, a cercare disperatamente di riprendere in mano la situazione, rischiando di sottovalutare i rischi o di bruciare le tappe. Nella sua corsa, il verde diventa direttivo: “fai così e non fare questo”.

Critiche anche poco sottili scorrono nelle chat, si punta il dito contro tutto ciò che di sbagliato fanno gli altri quando non proteggono, come se, d’un tratto, la frustrazione dell’emergenza dovesse diventare un’impossibilità condivisa del godere dei piccoli piaceri della vita. In questo nuovo assetto, anche nel lavoro il verde rischia di soffrire: le risposte tendono ad allungarsi, i tempi sono dilatati, le decisioni e le attività vengono procrastinate.

La persona verde continua a produrre, vuole toccare allo stesso modo i risultati, ma il disorientamento e la mancanza di strutturazione rappresentano un ostacolo per lui, e tutto ciò che riesce a domandarsi è “quindi? È utile tutto ciò che sto facendo?”, fino a che anche la sua potenza svanisce, i silenzi assordanti lo assalgono e la sua luce si spegne.

Una nuova luce ai colori

E allora quale sarà il nostro destino? Siamo davvero condannati a restare bloccati nell’oscurità?

Eppure, in fondo al tunnel c’è sempre una luce, è quella la via d’uscita, e siete proprio voi!

Per raggiungerla occorre ribaltare la nostra prospettiva.

Come dicevamo all’inizio, ogni colore può avere diverse sfaccettature. Da un lato l’ombra, il veleno, ciò che del nostro stile rischia di depotenziarci e spegnere la nostra forza; al lato opposto la luce, i nostri valori, ciò che del colore ci fa splendere e brillare donandoci infinite potenzialità e occasioni di crescita.

Oggi più che mai sta a noi la scelta: decidere se sprofondare nell’ombra o continuare a camminare fino alla fine del tunnel, facendo risplendere la luce dei nostri colori e riscoprirne la bellezza trasformativa.

È proprio cambiando prospettiva che #iorestoacasa diventa un’occasione, l’occasione di farci sorprendere da nuovi aspetti di noi stessi e dal modo in cui stiamo in relazione con gli altri. Forse già vi sarà capitato in questi giorni di scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa che magari non avreste mai pensato di poter fare, pensare ed apprezzare.

Così, anche in situazioni di emergenza, possiamo scegliere di farci ispirare dalla bellezza delle infinite possibilità che nascondono i nostri colori, che ogni stile può donare a noi stessi e agli altri, scoprendo il loro enorme potenziale e donando nuova luce alla nostra tavolozza.

La luce del Blu

Nelle situazioni di disorientamento, il blu può diventare un vero organizzatore di senso, aiutando anche gli altri a cogliere e scoprire aspetti che possono sfuggire e che rimangono confusi.

In questo periodo la luce del blu riverbera in qualsiasi attività, portando ordine, metodo e soprattutto lentezza ponderata. Fare la spesa oggi diventa un momento che richiede una giusta pianificazione e disciplina. Anche preparare la cena diventa qualcosa a cui fare attenzione, un’esperienza sensoriale a tutto tondo. È il momento di curare i dettagli, preparare la tavola con dedizione e seguire attentamente ogni ricetta.

Il pensiero, per quanto riguarda le attività lavorative che stanno cambiando, è ancor più necessario. Chiarire e condividere il senso di ciò che si fa diventa importante per non fare confusione e per non dilungarsi quando non è necessario. In questo periodo la persona blu sul lavoro può dedicarsi a progetti lasciati fin troppo tempo nel cassetto, e ha l’occasione di anticipare possibili temi caldi per il futuro.

Il blu può donare la sua luce anche agli altri, trasmettendo il valore di non andare a conclusioni affrettate, di seguire realisticamente il procedere degli eventi evitando ad esempio le fake news. Il blu osserva, riflette su quanto accade ed è pronto a integrare nuove informazioni, anche se diverse da quelle di cui è già in possesso.
Coltivare il blu significa riscoprire la bellezza del tempo per concentrarsi sullo studio, sulla lettura e sulla narrazione sequenziale delle emozioni. Calma, neutralità, pazienza, silenzio e attesa. Queste sono le parole chiave che donano nuova luce al blu in questo periodo di emergenza.

La luce del Giallo

In questo periodo di emergenza, rientrare in contatto con il nostro giallo significa recuperare la potenza dell’entusiasmo. L’energia della persona gialla non deve essere sconfitta nemmeno da un nuovo virus! Dobbiamo restare dentro le nostre case senza mai uscire? Questa per lui può diventare una sfida, e il giallo adora le sfide.

Tra quattro mura, la persona gialla non rinuncia alla sua libertà di espressione, alla ricerca di leggerezza e di risate. Il suo potere trasformativo e la sua visione di possibilità riescono a creare un nuovo mondo: il terrazzo diventa un parco avventura, la camera da letto una palestra, il salone un cineforum, la vasca da bagno una piscina di lusso. Insomma, l’immaginazione prende vita e dona magia contagiosa.

Anche nel lavoro, il giallo non si ferma. Questo nuovo assetto per lui diventa un gigantesco “what if” in cui l’incertezza genera occasione di curiosità. È il momento di sperimentare nuovi scenari, di creare spazi di connessione e di network per fecondare idee, novità e progetti innovativi.

Il giallo può regalare la sua luce brillante anche agli altri. È lui uno dei primi a vedere la strada in fondo al tunnel, infinite strade. E in questo cammino, non perde l’occasione di creare feste a sorpresa a tema sui social e di partecipare a corsi di fitness online con gli amici. Nel vicinato tra un palazzo e l’altro nasce la magia: ci si saluta, ci si augura buon appetito e si mette la musica la sera per ballare e condividere momenti di leggerezza.
La potenza del giallo ci ricorda che la forza di un gruppo, sia nel lavoro che in famiglia, è fatta soprattutto dalla capacità di ridere insieme: ridere di noi, delle nostre paure, per giocare con esse e stare in contatto con il bambino interiore che in questi momenti ci tiene in vita e ci fa sorridere, ogni giorno!

La luce del Rosso

In questi momenti di emergenza, il rosso di ognuno di noi ama essere coccolato, abbracciato e tenuto al caldo nel cuore delle nostre case. La sua potenza è grande: ci aiuta a ritrovare il piacere nelle relazioni, a riscoprire la bellezza di tenere insieme creando vicinanza anche se distanti. È il momento di ascoltare le proprie emozioni e quelle di chi ci sta intorno, di fermarsi e respirare, rimanendo costantemente in contatto con la linfa vitale che scorre in ognuno di noi.

Il rosso nutre una rete emotiva che accoglie momenti di gioia, di paura, di passione e di sconforto. Abbracciare le emozioni proprie e altrui significa ricordarsi che si è vicini, che insieme ce la faremo, generando qualcosa di sano e buono dalla condivisione dei vissuti collettivi.

Per molti di noi, il nuovo assetto lavorativo in smart working significa condividere gli spazi anche con la propria famiglia. Il rosso si rigenera riscoprendo la bellezza e l’importanza delle relazioni più intime. Durante le pause e i momenti conviviali, possiamo godere della dolcezza di chi è in casa con noi, raccontando storie per ridere insieme e recuperando il valore del gioco e del tempo condiviso.

Ed anche per chi a casa in questo momento è da solo, il rosso spinge la ricerca della vicinanza. È un periodo in cui ci si cerca tanto, per sorridere, per restare uniti, per farsi forza. La giornata si riempie di telefonate e videochiamate ad amici e familiari, le chat trillano in continuazione, nutrendo ogni giorno la nostra rete emotiva.
Il rosso emana la sua luce quando dona agli altri la sua attenzione. Questo è il momento di prendersi cura, di sé stessi, di chi ci sta vicino ma anche di chi è lontano.

Anche durante le ore di lavoro, la nostra parte rossa può aiutare colleghi ed amici ad affrontare con coraggio questo periodo, a credere nel potere della condivisione, a nutrire la relazione di bellezza e calore, per scoprire che a volte non serve un abbraccio per essere presenti. Io sono qui con te diventa un dono, una potenza, una forza, e così anche il rosso torna a risplendere nella sua pienezza con l’altro.

La luce del Verde

In questo periodo, la nostra parte verde può trasformarsi in un vero e proprio mister organizzatore. Lo stile verde è abilissimo ad affrontare le situazioni di emergenza, e anche stavolta è pronto ad andare avanti con la sua carica e determinazione.

La luce del verde ci aiuta a tornare ad essere pragmatici e concreti, focalizzando le nostre energie negli orari lavorativi per far funzionare bene le cose e ottimizzare i processi senza troppe dispersioni. Una volta definite le priorità e organizzati tempi, ruoli ed obiettivi da raggiungere, il nuovo assetto lavorativo in smart working gli permette di avere tutta la discrezionalità di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro.

Fare tante cose ci aiuta a distrarci, a sentirci impegnati, a sentire la gratificazione per aver raggiunto risultati concreti ogni giorno. Davanti al computer, tra chiamate, video riunioni e scrittura di progetti il tempo vola. E se il lavoro non basta, il verde non si scoraggia: c’è tanto da fare, a casa, con la propria famiglia o in autonomia. Finalmente il nostro verde può utilizzare il suo tempo per tutti quei lavori che rimanda da tempo e, perché no, anche per le pulizie straordinarie!

Anche il verde può donare la sua luce. È giunto il momento di aiutare gli altri a organizzare al massimo la propria giornata. Grazie alla sua modalità assertiva e pragmatica, il verde dà coordinate, direzione, struttura il tempo, semplificando la vita e dando forza a chi gli sta intorno. Chi meglio di lui sa fare una lista di tutto ciò che va fatto? Ed è così che alla fine la giornata volerà via, trasformando questo periodo in un tempo che possa essere utile, sfruttato senza sprechi e senza fronzoli, ottenendo ogni giorno sempre un nuovo risultato.

È possibile!

Siete riusciti ad attingere a qualche goccia di luce dei colori?

Spero che questa lettura possa esservi utile ad affrontare più serenamente e consapevolmente quello che tutti noi stiamo vivendo in questo periodo. Ora sappiamo che è possibile: possiamo scegliere di cambiare prospettiva, di guardare il mondo con occhi diversi, di riscoprirci a colori.

Io ho fatto la mia scelta: voglio colorare di infinite sfumature questo tempo per riscoprire la bellezza delle piccole cose, imparando ad apprezzare ancor di più quello che mi aspetterà domani!

 

 

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da HXO Srl per le persone della tua organizzazione puoi scrivere

Francesca Sollazzo  f.sollazzo@hxo.it

Mar 24, 2020 | Letture

In questo momento quasi paradossale, ci ritroviamo tutti senza la nostra quotidianità. La routine a cui solitamente siamo abituati è stata spezzata, e questo inevitabilmente provoca un cambiamento di esperienze, una nuova forma di relazioni, con noi stessi e con gli altri.

Nei periodi di emergenza e di stress è normale sentirsi spaesati, confusi, impauriti, frustrati. Una novità inaspettata ha bussato alle nostre porte senza preavviso. Oggi questa novità prende il nome di Covid-19, ma quante volte nella nostra vita abbiamo dovuto affrontare dei cambiamenti che ci hanno preso alla sprovvista?
Questo articolo nasce proprio con l’intento di dare valore a questo tempo dilatato nelle nostre case.

#iorestoacasa diventa un’occasione per riscoprire sé stessi, le nostre relazioni, facendoci guidare dalla forza generatrice dell’esplorazione delle proprie potenzialità per affrontare un’emergenza.

I colori delle persone

Un anno fa ho scoperto che le persone sono a colori (Persone a colori, Pirri, Cariani, Cesari, 2017) e i colori sono una guida alla scoperta di sé che aiutano a comprendere meglio come esprimere il proprio potenziale, personale e professionale.

Il colore rappresenta una sorta di archetipo universale utilizzato per esprimere e dare forma alla realtà e alla sua complessità. Come le persone, i colori crescono, cambiano nel tempo, hanno una loro evoluzione, hanno luci e ombre, vizi e virtù, mostrando diverse facce a volte contrastanti tra loro.

Ci sono quattro colori, quattro stili in cui si riverbera il proprio modo di pensare, agire, sentire, relazionarsi. Oggi più che mai, ognuno di noi si trova ad affrontare un cambiamento, e questo rischia di farci perdere di vista la luce dei nostri colori.

Esploriamo insieme cosa può succedere in momenti di emergenza, di crisi e di stress come quello che stiamo affrontando ora, per poi tornare a riscoprire la bellezza e la potenza trasformativa che può donarci ciascun colore in questi momenti.

Cosa può succedere ai colori nell’emergenza?

Il Blu

Il Blu, il colore dello stile logico-analitico, ha bisogno di avere una visione complessiva delle questioni che affronta. Il suo bisogno è legato alla conoscenza, all’analisi, alla visione chiara del senso generale e del contesto. La mancanza di informazioni sul senso del lavoro può renderlo indolente e meno pronto a spendersi e impegnarsi.

Nei momenti di emergenza come questo, il blu potrebbe sentirsi frustrato in quanto non sopporta il disordine, la confusione, la poca strutturazione delle attività lavorative. In questo periodo lo smart working rappresenta un nuovo assetto lavorativo a cui non sempre siamo abituati, o per lo meno non per così tanto tempo. A volte la comunicazione ridonda, allaga, rischiando di spegnere la luce del blu che si ritrova la mente affollata di idee, pensieri e input a cui non riesce a donare una chiara geometria.

La frustrazione nasce anche dalla novità della causa di questo cambiamento: un nuovo virus. La persona blu tende a osservare e interpretare informazioni e silenzi, a fare ipotesi sui perché di alcune omissioni nelle comunicazioni istituzionali. La scarsa chiarezza dei messaggi e delle decisioni, la loro mancanza di articolazione, la ripetizione di informazioni sempre uguali, la mancanza di reale approfondimento sono elementi che generano nebbia e confusione alla persona logico-analitica, una nebbia talmente fitta e grigia che a poco a poco infetta il colore, depotenziandolo e spegnendo la sua forza.

Il Giallo

Il Giallo è il colore dello stile espressivo-intuitivo. Il suo modo di vivere le esperienze è connotato da entusiasmo, da una forte motivazione alla partecipazione e da una inclinazione costante a offrire il proprio contributo, ad arricchire con il proprio valore aggiunto le situazioni e le soluzioni. Ha bisogno di esplorare nuove opportunità, generare idee, creare connessioni nuove e sperimentarsi in sfide e richieste evolutive.

La persona gialla in questo periodo può sentirsi depotenziata quando prevale il senso di claustrofobia. #iorestoacasa può diventare per lui una gabbia, un’assenza di alternative e di esplorazioni, rischiando di far svanire la sua naturale energia. In queste situazioni il giallo cerca di spostarsi nel futuro con ottimismo, ogni giorno sa che tornerà a sognare guardando le infinite stelle nel cielo, ma allo stesso tempo questa volta rischia di farsi influenzare dal grigio che sta intorno a lui, dalla mancanza di entusiasmo, dall’impossibilità di pensare a mille cose da fare vedendo ogni porta chiusa.

La noia della routine rischia di soffocarlo, tornando nella gabbia. Lo smart working, sebbene possa rappresentare un nuovo stimolo, a lungo andare rischia di diventare un ostacolo per la persona gialla. Abituata ad aprire finestre e a navigare nella bellezza sconfinata del disordine, stavolta il lavoro a distanza le richiede ordine e struttura, e questo genera frustrazione rischiando di spegnere la potenza luminosa del giallo.

Il Rosso

Il Rosso è il colore dello stile affettivo-relazionale. Ha bisogno di percepire la possibilità di stabilire relazioni di vicinanza affettiva oltre che professionale. È disponibile, generoso e orientato a stabilire relazioni significative sul lungo termine.

In questo periodo di emergenza il rosso è uno dei colori che probabilmente soffre di più. Anche per lui #iorestoacasa può diventare una prigione che impedisce la naturale vicinanza con il mondo esterno e con le persone a lui care che si trovano fuori dalle sue quattro mura.
La frustrazione del rosso nasce anche dall’impossibilità di lavorare in team, a stretto contatto con i colleghi. La persona affettiva non ama lavorare da sola, e in questo momento potrebbe rischiare di sprofondare nella solitudine, dove i giorni sono come macigni da sollevare, macigni che nascondono altri macigni in un loop senza fine.

Il rosso ha bisogno di toccare, di abbracciare, di guardare negli occhi il suo interlocutore, senza filtri e senza schermi. Ed è così che anche la luce del rosso rischia di svanire. La sua potenza si rinchiude nel suo guscio protettivo, si sente impotente in quanto l’emergenza gli impedisce di assaporare, ascoltare e toccare tutte quelle sfumature apparentemente deboli sulla cui base è solito costruire e organizzare la sua realtà.

Il Verde

Il verde è il colore della persona realizzativa e pragmatica. È concreta e fattiva, interessata a far funzionare bene le cose e a ottimizzare i processi di lavoro. Parola d’ordine: velocità! Non ha bisogno di fronzoli, ma va al sodo. È attenta a tutto ciò che è tangibile, organizzato e ben strutturato. La sua esigenza primaria è quella di produrre, arrivare al risultato per chiudere il cerchio.

Nei momenti di emergenza come questo al verde manca la possibilità di esercitare il suo naturale controllo. Per la prima volta rischia di perdere l’organizzazione consolidata ed efficiente del suo lavoro e si ritrova a dover ristrutturare le sue priorità che si scontrano con quelle degli altri. La sospensione dell’azione genera frustrazione, fastidio, quasi un prurito allergico al “non so che devo fare”. E per colpa di questa eccessiva astinenza data dall’energia del sentirsi produttivi, il verde rischia di oscurare la sua luce.

Il suo forte bisogno di tornare ad agire lo porta ancor di più a correre, a cercare disperatamente di riprendere in mano la situazione, rischiando di sottovalutare i rischi o di bruciare le tappe. Nella sua corsa, il verde diventa direttivo: “fai così e non fare questo”.

Critiche anche poco sottili scorrono nelle chat, si punta il dito contro tutto ciò che di sbagliato fanno gli altri quando non proteggono, come se, d’un tratto, la frustrazione dell’emergenza dovesse diventare un’impossibilità condivisa del godere dei piccoli piaceri della vita. In questo nuovo assetto, anche nel lavoro il verde rischia di soffrire: le risposte tendono ad allungarsi, i tempi sono dilatati, le decisioni e le attività vengono procrastinate.

La persona verde continua a produrre, vuole toccare allo stesso modo i risultati, ma il disorientamento e la mancanza di strutturazione rappresentano un ostacolo per lui, e tutto ciò che riesce a domandarsi è “quindi? È utile tutto ciò che sto facendo?”, fino a che anche la sua potenza svanisce, i silenzi assordanti lo assalgono e la sua luce si spegne.

Una nuova luce ai colori

E allora quale sarà il nostro destino? Siamo davvero condannati a restare bloccati nell’oscurità?

Eppure, in fondo al tunnel c’è sempre una luce, è quella la via d’uscita, e siete proprio voi!

Per raggiungerla occorre ribaltare la nostra prospettiva.

Come dicevamo all’inizio, ogni colore può avere diverse sfaccettature. Da un lato l’ombra, il veleno, ciò che del nostro stile rischia di depotenziarci e spegnere la nostra forza; al lato opposto la luce, i nostri valori, ciò che del colore ci fa splendere e brillare donandoci infinite potenzialità e occasioni di crescita.

Oggi più che mai sta a noi la scelta: decidere se sprofondare nell’ombra o continuare a camminare fino alla fine del tunnel, facendo risplendere la luce dei nostri colori e riscoprirne la bellezza trasformativa.

È proprio cambiando prospettiva che #iorestoacasa diventa un’occasione, l’occasione di farci sorprendere da nuovi aspetti di noi stessi e dal modo in cui stiamo in relazione con gli altri. Forse già vi sarà capitato in questi giorni di scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa che magari non avreste mai pensato di poter fare, pensare ed apprezzare.

Così, anche in situazioni di emergenza, possiamo scegliere di farci ispirare dalla bellezza delle infinite possibilità che nascondono i nostri colori, che ogni stile può donare a noi stessi e agli altri, scoprendo il loro enorme potenziale e donando nuova luce alla nostra tavolozza.

La luce del Blu

Nelle situazioni di disorientamento, il blu può diventare un vero organizzatore di senso, aiutando anche gli altri a cogliere e scoprire aspetti che possono sfuggire e che rimangono confusi.

In questo periodo la luce del blu riverbera in qualsiasi attività, portando ordine, metodo e soprattutto lentezza ponderata. Fare la spesa oggi diventa un momento che richiede una giusta pianificazione e disciplina. Anche preparare la cena diventa qualcosa a cui fare attenzione, un’esperienza sensoriale a tutto tondo. È il momento di curare i dettagli, preparare la tavola con dedizione e seguire attentamente ogni ricetta.

Il pensiero, per quanto riguarda le attività lavorative che stanno cambiando, è ancor più necessario. Chiarire e condividere il senso di ciò che si fa diventa importante per non fare confusione e per non dilungarsi quando non è necessario. In questo periodo la persona blu sul lavoro può dedicarsi a progetti lasciati fin troppo tempo nel cassetto, e ha l’occasione di anticipare possibili temi caldi per il futuro.

Il blu può donare la sua luce anche agli altri, trasmettendo il valore di non andare a conclusioni affrettate, di seguire realisticamente il procedere degli eventi evitando ad esempio le fake news. Il blu osserva, riflette su quanto accade ed è pronto a integrare nuove informazioni, anche se diverse da quelle di cui è già in possesso.
Coltivare il blu significa riscoprire la bellezza del tempo per concentrarsi sullo studio, sulla lettura e sulla narrazione sequenziale delle emozioni. Calma, neutralità, pazienza, silenzio e attesa. Queste sono le parole chiave che donano nuova luce al blu in questo periodo di emergenza.

La luce del Giallo

In questo periodo di emergenza, rientrare in contatto con il nostro giallo significa recuperare la potenza dell’entusiasmo. L’energia della persona gialla non deve essere sconfitta nemmeno da un nuovo virus! Dobbiamo restare dentro le nostre case senza mai uscire? Questa per lui può diventare una sfida, e il giallo adora le sfide.

Tra quattro mura, la persona gialla non rinuncia alla sua libertà di espressione, alla ricerca di leggerezza e di risate. Il suo potere trasformativo e la sua visione di possibilità riescono a creare un nuovo mondo: il terrazzo diventa un parco avventura, la camera da letto una palestra, il salone un cineforum, la vasca da bagno una piscina di lusso. Insomma, l’immaginazione prende vita e dona magia contagiosa.

Anche nel lavoro, il giallo non si ferma. Questo nuovo assetto per lui diventa un gigantesco “what if” in cui l’incertezza genera occasione di curiosità. È il momento di sperimentare nuovi scenari, di creare spazi di connessione e di network per fecondare idee, novità e progetti innovativi.

Il giallo può regalare la sua luce brillante anche agli altri. È lui uno dei primi a vedere la strada in fondo al tunnel, infinite strade. E in questo cammino, non perde l’occasione di creare feste a sorpresa a tema sui social e di partecipare a corsi di fitness online con gli amici. Nel vicinato tra un palazzo e l’altro nasce la magia: ci si saluta, ci si augura buon appetito e si mette la musica la sera per ballare e condividere momenti di leggerezza.
La potenza del giallo ci ricorda che la forza di un gruppo, sia nel lavoro che in famiglia, è fatta soprattutto dalla capacità di ridere insieme: ridere di noi, delle nostre paure, per giocare con esse e stare in contatto con il bambino interiore che in questi momenti ci tiene in vita e ci fa sorridere, ogni giorno!

La luce del Rosso

In questi momenti di emergenza, il rosso di ognuno di noi ama essere coccolato, abbracciato e tenuto al caldo nel cuore delle nostre case. La sua potenza è grande: ci aiuta a ritrovare il piacere nelle relazioni, a riscoprire la bellezza di tenere insieme creando vicinanza anche se distanti. È il momento di ascoltare le proprie emozioni e quelle di chi ci sta intorno, di fermarsi e respirare, rimanendo costantemente in contatto con la linfa vitale che scorre in ognuno di noi.

Il rosso nutre una rete emotiva che accoglie momenti di gioia, di paura, di passione e di sconforto. Abbracciare le emozioni proprie e altrui significa ricordarsi che si è vicini, che insieme ce la faremo, generando qualcosa di sano e buono dalla condivisione dei vissuti collettivi.

Per molti di noi, il nuovo assetto lavorativo in smart working significa condividere gli spazi anche con la propria famiglia. Il rosso si rigenera riscoprendo la bellezza e l’importanza delle relazioni più intime. Durante le pause e i momenti conviviali, possiamo godere della dolcezza di chi è in casa con noi, raccontando storie per ridere insieme e recuperando il valore del gioco e del tempo condiviso.

Ed anche per chi a casa in questo momento è da solo, il rosso spinge la ricerca della vicinanza. È un periodo in cui ci si cerca tanto, per sorridere, per restare uniti, per farsi forza. La giornata si riempie di telefonate e videochiamate ad amici e familiari, le chat trillano in continuazione, nutrendo ogni giorno la nostra rete emotiva.
Il rosso emana la sua luce quando dona agli altri la sua attenzione. Questo è il momento di prendersi cura, di sé stessi, di chi ci sta vicino ma anche di chi è lontano.

Anche durante le ore di lavoro, la nostra parte rossa può aiutare colleghi ed amici ad affrontare con coraggio questo periodo, a credere nel potere della condivisione, a nutrire la relazione di bellezza e calore, per scoprire che a volte non serve un abbraccio per essere presenti. Io sono qui con te diventa un dono, una potenza, una forza, e così anche il rosso torna a risplendere nella sua pienezza con l’altro.

La luce del Verde

In questo periodo, la nostra parte verde può trasformarsi in un vero e proprio mister organizzatore. Lo stile verde è abilissimo ad affrontare le situazioni di emergenza, e anche stavolta è pronto ad andare avanti con la sua carica e determinazione.

La luce del verde ci aiuta a tornare ad essere pragmatici e concreti, focalizzando le nostre energie negli orari lavorativi per far funzionare bene le cose e ottimizzare i processi senza troppe dispersioni. Una volta definite le priorità e organizzati tempi, ruoli ed obiettivi da raggiungere, il nuovo assetto lavorativo in smart working gli permette di avere tutta la discrezionalità di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro.

Fare tante cose ci aiuta a distrarci, a sentirci impegnati, a sentire la gratificazione per aver raggiunto risultati concreti ogni giorno. Davanti al computer, tra chiamate, video riunioni e scrittura di progetti il tempo vola. E se il lavoro non basta, il verde non si scoraggia: c’è tanto da fare, a casa, con la propria famiglia o in autonomia. Finalmente il nostro verde può utilizzare il suo tempo per tutti quei lavori che rimanda da tempo e, perché no, anche per le pulizie straordinarie!

Anche il verde può donare la sua luce. È giunto il momento di aiutare gli altri a organizzare al massimo la propria giornata. Grazie alla sua modalità assertiva e pragmatica, il verde dà coordinate, direzione, struttura il tempo, semplificando la vita e dando forza a chi gli sta intorno. Chi meglio di lui sa fare una lista di tutto ciò che va fatto? Ed è così che alla fine la giornata volerà via, trasformando questo periodo in un tempo che possa essere utile, sfruttato senza sprechi e senza fronzoli, ottenendo ogni giorno sempre un nuovo risultato.

È possibile!

Siete riusciti ad attingere a qualche goccia di luce dei colori?

Spero che questa lettura possa esservi utile ad affrontare più serenamente e consapevolmente quello che tutti noi stiamo vivendo in questo periodo. Ora sappiamo che è possibile: possiamo scegliere di cambiare prospettiva, di guardare il mondo con occhi diversi, di riscoprirci a colori.

Io ho fatto la mia scelta: voglio colorare di infinite sfumature questo tempo per riscoprire la bellezza delle piccole cose, imparando ad apprezzare ancor di più quello che mi aspetterà domani!

 

 

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Francesca Sollazzo  f.sollazzo@hxo.it