imagesSecondo un’indagine statistica, la paura principale dell’uomo contemporaneo è quella di parlare in pubblico. 

Al secondo posto troviamo la paura della morte.
Se ne potrebbe dedurre che in occasione di un funerale, molti preferirebbero essere nella bara piuttosto che ricordare in pubblico il defunto.

Quasi divertente, no? Al di là della battuta, se questa statistica riflette davvero la realtà, la considerazione precedente è dunque logicamente corretta, per quanto suoni palesemente ridicola.

Cosa c’è di sbagliato in tutto ciò? Molte persone davvero preferirebbero essere morte piuttosto che dover parlare in pubblico?

La verità è che, come tante altre fobie, anche il terrore di tenere un discorso in pubblico si attenua in modo significativo man mano che lo si fronteggia apertamente.

La complicazione principale, al riguardo, è data dal fatto che la maggior parte delle persone rifiuta in modo così veemente la prospettiva di prendere la parola davanti ad una platea da non riuscire a farlo mai abbastanza da poter raggiungere un accettabile livello di sicurezza.

Per di più, non esistendo un’adeguata preparazione scolastica in merito, si arriva molto frequentemente ormai adulti al primo impatto con il pubblico: la sensazione che si prova, spesso inevitabile, è quella di sentirsi nudi, esposti allo sguardo critico dei presenti.

E’ sufficiente guardarci intorno per renderci conto come parlare in pubblico sia una fonte di stress incredibilmente diffusa. Molte persone, se ne avessero la scelta, ne farebbero a meno del tutto, ma nella vita quotidiana questo è difficile, spesso impossibile. Ognuno di noi, ad un punto della propria esistenza, avrà comunque la necessità di dover fronteggiare un pubblico, vasto o ridotto che sia, per i più disparati motivi: un incontro di lavoro, un discorso formale, una riunione di condominio, e così via.

Ma, al contempo, la buona notizia è che ciascuno di noi ha anche tutte le capacità e le potenzialità, più o meno latenti, per alzarsi in piedi e comunicare le proprie idee con sicurezza ed efficacia di fronte ad un uditorio. In fondo, l’abilità di comunicare non ha alcun fondamento genetico, ma risponde a regole ben precise che possono essere acquisite e applicate.

Ecco, dunque, che vale certamente la pena fare un piccolo sforzo, per lo meno agli inizi, affrontare a viso aperta la nostra paura e cercare di superarla completamente, per far sì che parlare in pubblico non solo non rappresenti più un’ossessione, ma diventi piuttosto un piacere, una passione ed una fonte di divertimento. In fondo, imparare a fronteggiare una platea è un metodo straordinario per superare la timidezza e infondere coraggio e fiducia in noi stessi: questo perchè parlando in pubblico siamo costretti ad affrontare le nostre paure ed il superamento di questa fobia si riflette positivamente su tutto ciò che facciamo.

Parlare in Pubblico Non è Necessariamente una Fonte di Stress

Spesso si ritiene, erroneamente, che determinati aspetti della nostra esistenza rappresentino necessariamente una fonte di stress, quasi per definizione. Il lavoro è stressante, parlare in pubblico è stressante, gestire molti impegni è stressante, eccetera. Ma le cose, in realtà, stanno diversamente.

Per poter essere in grado di gestire in modo efficace ogni potenziale causa di stress, è innanzitutto di fondamentale importanza comprendere che la nostra esistenza, considerata in tutte le sue sfaccettature, incluso il parlare in pubblico, non deve essere concepita come una serie necessaria di eventi potenzialmente stressanti.

L’effetto più o meno ansiogeno che la realtà produce su di noi dipende esclusivamente dalla percezione che ciascuno di noi ha degli eventi che accadono intorno a sè e dal modo in cui ci si relaziona, dall’atteggiamento con cui li si affronta.

Migliaia di persone prima di noi sono state in grado, a piccoli passi, di vincere il loro profondo timore di parlare in pubblico, fino a riuscire ad affrontare qualsiasi tipo di platea con estrema efficacia ed abilità, eliminando del tutto ansia, stress e tensione. Molte di queste persone erano inizialmente terrorizzate all’idea di prendere la parola in pubblico. Le loro ginocchia tremavano, la loro voce era incerta, i loro pensieri confusi… eppure sono riusciti a superare completamente le loro paure.

Tu sei un essere umano esattamente come loro ed hai tutte le potenzialità per ottenere il medesimo risultato, anche tu puoi apprendere come rivolgerti ad una platea senza timori. Ciò che occorre è la giusta consapevolezza e tenere a mente alcuni princìpi chiave.

Non devi Necessariamente Essere Brillante e Perfetto per Avere Successo

Non aspettarti troppo da te stesso: questo è un principio fondamentale per allentare lo stress e superare le tue paure. Senza dubbio, infatti, una delle ragioni principali alla base del terrore di parlare in pubblico è da ricondursi alle eccessive aspettative che alcune persone ripongono in se stesse. Molti ritengono che per avere successo come oratori debbano essere assolutamente impeccabili, privi di incertezze, nervosismi ed emozioni.

La verità è che i primi tentativi di prendere la parola in pubblico saranno con alta probabilità dei piccoli insuccessi. Ma è necessario comprendere che tutto questo è assolutamente normale, poichè si tratta di un’attività cui si giunge in genere sprovvisti di preparazione e per quanto si possa aver studiato come comportarsi è solamente la pratica che ci consente di acquisire scioltezza e fluidità.

Il fallimento è uno dei modi migliori per imparare. Come quando siamo piccoli, ed impariamo a camminare solamente a suon di cadute. Purtroppo molti di noi all’idea di dover parlare in pubblico pretendono da se stessi un livello di performance pressoché eccellente ed immune da errori, senza la certezza del quale preferirebbero non esporsi affatto. E poichè molti sono consapevoli di non poter garantire tale livello di eccellenza, allora questa consapevolezza genera in loro paura, ansia da insuccesso e tensione. Ma il terrore scivolerebbe via molto rapidamente se imparassimo a fissarci delle aspettative più realistiche e accettassimo il fatto che l’errore e l’insuccesso sono impliciti nei primi tentativi.

Per di più, al fine di riscuotere l’interesse e l’apprezzamento del pubblico non è assolutamente necessario essere eccellenti ed impeccabili: il pubblico non pretende affatto la perfezione e non ripone su di te nessuna clamorosa aspettativa. Hai sicuramente la possibilità di commettere errori, dimenticare intere parti del tuo discorso, non essere chiaro su alcuni punti e, nonostante ciò, avere comunque successo ed ottenere il favore del pubblico.

Ciò che infatti il pubblico generalmente si aspetta è semplicemente ricevere da te un valore aggiunto. Se riesci a trasmettere un messaggio, chiarire un concetto o esporre efficacemente un argomento, il pubblico sarà comunque soddisfatto. Anche se avrai commesso qualche errore. L’essenza del parlare in pubblico è infatti dare qualcosa di valore a chi ascolta . Se il tuo pubblico se ne andrà con un valore aggiunto che tu sei stato in grado di trasmettere, se si sentirà meglio o si sentirà felice, allora vorrà dire che hai avuto successo.

Sforzati e Parla Comunque, Anche Se hai Paura

Come abbiamo visto, dunque, il modo più efficace per superare il timore di parlare in pubblico è quello di fare costantemente pratica. Avere paura e, nonostante ciò, prodigarsi in un piccolo, a volte grande, sforzo e parlare lo stesso. Può sembrare un consiglio ovvio e banale, ma è questa la via più affidabile per acquisire sicurezza e confidenza nell’affrontare una platea. Sii impaurito, nervoso ed esitante, ma parla lo stesso.

Con tutta probabilità agli inizi collezionerai degli insuccessi, specialmente se affrontare una platea oggi ti terrorizza. Ma non aspettarti di avere successo da subito. Inizialmente cerca di porti il semplice obiettivo di cominciare il tuo discorso e portarlo a termine. Dopo alcuni tentativi ti renderai conto che il fatto di aver parlato in pubblico in fondo non ti ha complicato troppo l’esistenza, e quindi nelle occasioni successive presumibilmente avrai molto meno timore di prendere la parola. E se proseguirai in questo modo, dopo un pò di tempo inizierai ad acquisire capacità e fiducia e comincerai anche a divertirti.

Il Miglior Modo per Avere Successo è Non Considerarti un Oratore!

Sii spontaneo. La propria personalità esibita con naturalezza è una delle caratteristiche vincenti di un buon relatore. Sebbene possa sembrare un paradosso, il modo più efficace ed immediato per avere successo come oratore è quello di non considerarsi tale.

Molti di noi hanno una visione distorta ed esagerata delle doti necessarie per divenire abili oratori. Infatti spesso riteniamo, a torto, che per parlare in pubblico con abilità e disinvoltura siano necessarie certe particolari qualità che, guarda caso, noi non possediamo.

Pertanto arriviamo a credere che l’unica via per acquisire disinvoltura di fronte a un pubblico sia quella di imitare pedissequamente le caratteristiche personali di coloro che riteniamo ottimi oratori. In altre parole, cerchiamo di diventare qualcuno di diverso da noi! Proviamo ad assumere un’identità diversa dalla nostra, ma questo ci rende ancora più goffi ed impacciati perchè non stiamo agendo con naturalezza, non siamo noi stessi.

Una delle verità fondamentali del parlare in pubblico, invece, risiede nel fatto che i relatori di successo sono tali proprio perchè si comportano nel modo opposto! Loro non cercano di essere qualcun altro, non imitano nessuno. Semplicemente si concedono il permesso di essere se stessi di fronte ad altre persone.

Tu puoi comportarti in modo identico. Non sforzarti di atteggiarti a relatore di successo, ma cerca di essere semplicemente te stesso, con i tuoi pregi e i tuoi difetti. Parla ed esponiti, indipendentemente dal tipo di persona che sei, dai tuoi talenti e dalle tue qualità. Guadagnerai la fiducia del pubblico, sarai sciolto e naturale, sarai te stesso.

Quando Parli in Pubblico Nulla di Male Può Accaderti

Uno dei pensieri che maggiormente terrorizza coloro che hanno paura di parlare in pubblico è che durante il discorso possa accadergli qualcosa di terribile, umiliante e disastroso. Che succede se non riesco a controllare il mio nervosismo? Che succede se dimentico ciò che intendevo dire e rimango senza parole? E se il pubblico cominciasse a detestarmi e a tirarmi oggetti? E se iniziassero ad andarsene dopo dieci minuti o a pormi domande ostili per mettermi in difficoltà?

Tutto ciò sarebbe imbarazzante se accadesse. La fortuna è che quanto sopra accade molto raramente. Ma anche se accadesse, sarebbe comunque possibile individuarne un lato positivo.: qualsiasi cosa succeda può essere usata a tuo vantaggio. Il comportamento delle persone è un riscontro fondamentale per consentirti di capire dove stai sbagliando e cosa puoi migliorare. La volta successiva andrà sempre meglio e l’ansia gradualmente svanirà. L’onesta e la disponibilità a capire i propri errori saranno fonte di miglioramento e oggetto di apprezzamento da parte del pubblico.

Prepararsi Troppo è Inutile

La preparazione a un discorso è sotto molti profili fondamentale. E’ importantissimo conoscere l’argomento di cui si vuole parlare, anticipare eventuali domande e osservazioni, individuare esempi e fatti a supporto dei nostri pensieri. Tuttavia, una preparazione troppo meticolosa può, paradossalmente, rivelarsi inutile. Vediamo perchè.

Un’eccessiva o addirittura ossessiva preparazione è in genere espressione di due possibili scenari alternativi: non conosciamo a sufficienza l’argomento da trattare oppure lo conosciamo in modo approfondito, ma non abbiamo la fiducia necessaria per parlarne in pubblico. Nel primo caso sarà sufficiente fare qualche ricerca in più sul tema che dobbiamo esporre, studiarlo a fondo fino a padroneggiarne i contenuti. Nel secondo caso, invece, avremo “semplicemente” la necessità di sviluppare fiducia nella nostra abilità naturale di fronteggiare una platea: per far questo l’unica soluzione, come evidenziato in precedenza, è quella di parlare in pubblico più spesso possibile, mettersi costantemente alla prova. Se hai qualcosa di valore da comunicare, mettiti di fronte agli altri ed esprimilo. In poco tempo acquisirai confidenza e fiducia, senza alcuna necessità di spendere tempo e fatica eccessiva nella preparazione.

Il Pubblico Vuole che Tu Abbia Successo

E’ estremamente importante comprendere che quando ti trovi di fronte ad una platea, il pubblico è dalla tua parte, le persone che sono sedute di fronte a te per ascoltarti desiderano che tu abbia successo. Molti di loro intimamente hanno il tuo stesso terrore di parlare in pubblico, esattamente come te tremano alla sola idea di prendere la parola davanti a una platea. Conoscono benissimo il rischio dell’umiliazione, dell’imbarazzo e del fallimento che stai correndo mentre ti rivolgi a loro ed ammirano enormemente il tuo coraggio.

Ciò significa che gran parte del pubblico è ben disposto a perdonarti eventuali errori. E’ questo che vorrebbero se si trovassero al tuo posto. Se improvvisamente dimentichi delle parole, non illustri troppo chiaramente un concetto o commetti un qualsiasi sbaglio che a te potrà sembrare enorme, in realtà ciò non sarà di grande rilevanza per il pubblico. Il loro giudizio verso di te sarà ben più favorevole del tuo. E’ importante tenere a mente questo.

Tieni in Considerazione le Aspettative del Pubblico…

Come molti forse già sanno, il primo postulato universale sulla comunicazione è semplice ed essenziale: comunicare significa far comprendere ad altri il nostro messaggio.

Muovendo da tale prospettiva, appare subito chiaro che per riuscire nel nostro intento comunicativo è necessario tenere nella debita considerazione la tipologia di pubblico cui ci si stiamo rivolgendo, adattare e personalizzare il messaggio alle sue esigenze e ai suoi interessi. In base alle caratteristiche e alle aspettative del pubblico, possiamo determinare in anticipo il tono del discorso, la lunghezza dell’intervento, il tipo di linguaggio da adottare e perfino l’abbigliamento più consono alle circostanze.

Prendere la parola in occasione di un’assemblea scolastica richiede di certo un atteggiamento differente rispetto, per esempio, a quando siamo invitati a tenere un discorso formale durante una cena di gala. Il nostro messaggio deve dunque essere pianificato e sviluppato in funzione delle caratteristiche peculiari di chi ascolta. Cerca pertanto di individuare in anticipo quali sono le aspettative del pubblico, per quale motivo quelle persone si trovano lì per ascoltarti, quali sono le loro motivazioni ed opinioni, qual è il loro background culturale. La corretta consapevolezza del tipo di pubblico cui devi rivolgerti e la conoscenza delle sue specifiche aspettative ti aiuterà a porre nella giusta prospettiva il tuo intervento e ad acquisire uno stato mentale più rilassato.

…e le Tue!

Altrettanto rilevanti sono le tue aspettative. Una delle cause di stress più comuni e, al contempo, uno degli errori più frequenti di coloro che affrontano una platea è quello di prefiggersi uno scopo sbagliato, non conforme all’obiettivo ultimo, vale a dire il successo dell’intervento o del discorso.
Molti ritengono, infatti, che l’obiettivo prioritario di un abile e valido oratore sia quello di conquistare il gradimento e la simpatia di tutti i presenti. Ciò costituisce un’inevitabile fonte di stress, dal momento che, come appare ovvio, è pressoché impossibile piacere a tutti ed ottenere un consenso plebiscitario: si tratta di una battaglia persa in partenza e prefiggersi questo scopo ha l’esclusiva conseguenza di generare ansia, frustrazione e insoddisfazione.

Quanti oratori ottengono il 100% di approvazione da parte del pubblico? La risposta è semplice: zero. Una delle verità più significative del parlare in pubblico è che non importa quanto bene farai il tuo lavoro, quanto sarai simpatico, coinvolgente, preciso ed ordinato nell’esposizione…. ci sarà sempre qualcuno che non sarà d’accordo su una tua argomentazione o al quale non risulterai propriamente simpatico. Ciò è inevitabile, perché insito nella natura umana: in un ampio gruppo di persone si troverà sempre (fortunatamente) una diversità e varietà altrettanto ampia di opinioni, metri di giudizio e valutazioni.

Questa considerazione ci riporta a quanto evidenziato in precedenza, vale a dire che l’aspetto fondamentale e più significativo del parlare in pubblico è quello di trasmettere ai presenti un valore aggiunto, vale a dire un approfondimento interessante, uno spunto di riflessione o una considerazione che porterà i presenti a riflettere. Un messaggio che travalicherà il tempo del tuo intervento.

L’intima finalità del parlare in pubblico, dunque, non è quella di ricevere, ma dare. L’obiettivo ultimo non deve essere quello di ottenere dai presenti approvazione, fama e rispetto, ma donare loro un valore aggiunto. La prospettiva si ribalta: non chiediamo nulla al pubblico, siamo noi che abbiamo l’opportunità di offrirgli un’occasione di crescita e di sviluppo personale attraverso il nostro messaggio. Approfittane. Fai in modo che, quando usciranno dalla sala e andranno a casa, i presenti possano conservare dentro di sé qualcosa di valore che tu sei stato in grado di trasmettergli.

Per Avere Successo Sono Sufficienti 2-3 Argomenti

In genere è preferibile non affidarsi all’improvvisazione, specialmente agli inizi, pertanto prepara con buon anticipo un breve elenco dei temi che intendi trattare nel discorso. Accertati che tutti i potenziali argomenti di interesse per la platea verranno affrontati, controlla accuratamente le fonti, i fatti e i riferimenti a supporto del tuo intervento e cerca di individuare in anticipo eventuali domande ed osservazioni che potranno essere formulate dal pubblico.

Tutto ciò di cui hai davvero bisogno sono 2-3 punti chiave da affrontare e argomentare con chiarezza. Per avere successo, non hai necessità di trasmettere tonnellate di informazioni, fatti e dettagli: il pubblico difficilmente si aspetta questo. La platea in genere aspira a ricevere dei concetti semplici, ben spiegati, illustrati con estrema chiarezza. Non vuole annoiarsi o essere sopraffatta dalle informazioni.

Molti studi dimostrano che le persone ricordano davvero poco di ciò che ascoltano in un convegno. Riduci dunque all’essenziale i punti e gli argomenti da trattare. Un elevato grado di complessità non solo non è necessario, ma è anche controproducente. Non portarti nessun copione da leggere, sono sufficienti poche righe che sintetitizzino i punti che vuoi affrontare.
Se strutturi il tuo intervento con l’obiettivo di trasmettere pochi, ma solidi e precisi messaggi chiave, puoi ridurre ai minimi termini la complessità del tuo discorso. Ciò renderà il tuo intervento molto più rilassato, agevole da gestire e, perchè no, divertente.

Prova in Anticipo il Discorso

Può rivelarsi estremamente utile eseguire una prova generale del discorso di fronte a parenti e/o amici. Ciò ti darà la possibilità di ricevere le loro opinioni e i loro suggerimenti, aiutandoti ad apportare le modifiche più appropriate al tuo intervento.

Può risultare efficace anche simulare il discorso di fronte a uno specchio, così da poter prestare attenzione alla tua gestualità, alle tue espressioni e apportare i necessari correttivi.

Già in fase di preparazione, per poter strutturare al meglio il tuo intervento, ricorda che è estremamente utile saper concentrare il messaggio principale del discorso nei primi minuti, dal momento che la soglia di attenzione dei pubblico cala vertiginosamente dopo i primi 10 minuti ed è pressoché inesistente dopo 45 minuti.

In fase di preparazione è altresì fondamentale conoscere nei dettagli gli strumenti che intenderai utilizzare, se necessario, per supportare il tuo discorso.

Quali sussidi audiovisivi sono più appropriati per rendere più efficace l’intervento? E’ bene tenere a mente che, in genere, l’85% di ciò che ricordiamo è legato a immagini. I supporti visivi sono dunque assai efficaci perchè aumentano il livello di attenzione, semplificano il messaggio che si intende trasmettere, pongono in risalto i passaggi importanti e agevolano il processo di memorizzazione. Estremamente validi, in particolare, sono le lavagne luminose, le diapositive e i filmati.

Se Tremo Prima del Discorso?

Non bere caffè prima di parlare in pubblico, opta piuttosto per l’acqua o un succo di frutta.

E’ importante ricordare che l’energia nervosa non deve essere comunque soffocata, va soltanto utilizzata a nostro vantaggio per rafforzare la comunicazione e renderla più incisiva. Lo stress è parte integrante di una buona presentazione. Cerca allora di impiegare positivamente la tua energia nervosa per rendere più efficace la gestualità, il tono voce ed il contatto visivo.

Ovviamente nelle circostanze più nervose e stressanti è possibile ricorrere ad alcune tecniche di rilassamento. Un buon consiglio è quello di fare dei profondi respiri poco prima di salire sul palco: ciò aiuterà il tuo corpo a rilassarsi, ridurrà la pressione del sangue e renderà più lucidi i tuoi pensieri.

Ammetti di Essere Nervoso

Ci siamo, sei di fronte al pubblico. Prova innanzitutto a sorridere. Se sei nervoso non nasconderlo, ammettilo candidamente e noterai un allentamento immediato delle tue tensioni.

Ammettere di essere teso ti aiuterà a ridurre notevolmente le distanze dal pubblico. Quando riconosci il tuo nervosismo poni infatti la tua personalità ad un livello tale per cui il pubblico simpatizzerà con te, perché i componenti della platea sono spaventati quanto te dall’idea di parlare in pubblico e possono intuire benissimo il tuo stato d’animo.

Riconoscere di essere teso ed agitato farà in modo che emerga la loro solidarietà nei tuoi confronti, perchè vorrà dire che stai condividendo con loro la tua fragilità di essere umano, le tue debolezze e i tuoi errori. Tutti abbiamo delle debolezze e se hai il coraggio di ammetterle in pubblico, creerai un ambiente più intimo in cui la platea potrà riconoscersi. Ciò accrescerà anche la tua credibilità e sarai più rispettato. Il pubblico ti riterrà uno di loro.

Fai una Battuta Spiritosa (Preferibilmente Autoironica)

Può sembrare un vecchio stereotipo, ma la verità è che si tratta di un trucco che funziona. Prova a fare un commento simpatico, possibilmente autoironico, su una situazione divertente che ti è capitata o su un tuo difetto su cui non hai problemi a riderci su. Anche il pubblico apprezzerà e si farà una bella risata con te. A questo punto, buona parte della tensione sarà scivolata via e inizierai a guadagnare confidenza. Il pubblico sarà ben disposto ad ascoltarti.

Raccontare un aneddoto personale è un’altra delle chiavi per avvicinarti ulteriormente al pubblico. Se stai facendo un discorso ad un matrimonio, racconta una storia che ti ha visto protagonista insieme allo sposo. Se stai facendo una presentazione di lavoro, racconta un aneddoto relativo ai tuoi primi giorni in quell’azienda. Il collegamento personale con il pubblico è essenziale per mantenerne l’attenzione.

Sii Consapevole della Tua Gestualità…

Alcuni studi effettuati già negli anni ’60 evidenziarono che in una normale comunicazione, l’efficacia del messaggio è resa solamente per il 7% dalle parole, per il 38% dai toni di voce e per il 55% dal linguaggio non verbale.

La gestualità, dunque, in quanto espressione tipica del linguaggio non verbale, costituisce un elemento centrale nel processo di comunicazione. Ma non solo: l’insieme dei gesti compiuti per rendere più incisiva la comunicazione durante un discorso consentono al contempo di bruciare in modo positivo la nostra energia nervosa, dandoci la possibilità di allentare eventuali stati di tensione e stress.

Come molti hanno sperimentato, la sensazione più comune quando siamo in piedi di fronte a un uditorio è quella di sentire su di noi tutti gli occhi della platea, come se fossimo nudi in vetrina, con la sensazione che ogni nostro gesto possa risultare plateale e scorretto.

La spontaneità gestuale è in fondo l’unica regola da osservare in tali circostanze: i nostri gesti, come visto, rappresentano un fondamentale mezzo comunicativo che non può e non deve essere represso nel momento in cui ci troviamo in piedi di fronte a un gruppo; un discorso privo di gestualità rischia di apparire troppo gelido, distaccato, tale da trasmettere ansia a coloro che ci osservano.

Per quanto concerne la postura, è consigliabile non tenere le braccia conserte poichè si tratta di un segnale di chiusura che trasmette scarsa disponibilità.

E’ inoltre auspicabile mantenere una posizione aperta, eretta: le posture curve comunicano infatti insicurezza e instabilità; cerca di tenere le mani lungo i fianchi, libere da ogni oggetto che possa limitarne l’uso come, ad esempio, penne, fogli, pointer: le mani devono essere pronte per essere usate nel modo più efficace. Meglio evitare di tenere le mani appoggiate sui fianchi, poichè questa posizione trasmette ai presenti un’idea di arroganza e di sfida.

Se la tua gestualità ti sembra forzata, cerca di parlare con il tono tipico di una conversazione informale: ciò ti aiuterà a rilassarti e a rendere più spontanei i tuoi movimenti.

Se quando sei nervoso in genere giochi con i bottoni o ti metti le mani in tasca, non indossare vestiti con bottoni e tasche. Tenere le mani in tasca può apparentemente sembrare un segno di estrema disinvoltura, ma in realtà costituisce un elemento di distrazione per il pubblico. Eliminando i nostri movimenti perdiamo anche l’efficacia gestuale e mostriamo altresì un atteggiamento poco professionale.

Se nessuno dei consigli precedenti funziona, prova a tenere le mani lungo i fianchi e a tenere uniti la punta dell’indice e del pollice: questo ti impedirà di afferrare i tuoi vestiti.

…e della Tua Voce

Come emerso in precedenza, il linguaggio verbale assume rilevanza non solo per quanto riguarda il valore e il significato delle parole utilizzate, ma anche per il ruolo che riveste il tono della voce: a tale proposito, è importante variare con una certa frequenza il tono della voce, usando le diverse tonalità, parlare comunque lentamente, evitando i toni striduli, acuti o troppo gravi.

E’ altresì consigliabile inserire nel discorso pause brevi per evidenziare i concetti più importanti e per prendere tempo in caso di difficoltà. Prima di iniziare il discorso ricordati di respirare profondamente e pronunciare la prima fase con un tono deciso. Cerca di parlare sempre a voce alta, posizionandoti mentalmente sulla persona più lontana, immaginando di dover parlare in particolare con lei così che tutta la platea possa ascoltarti facilmente. Respira lentamente in modo che non si sentano ansiti o sospiri.

Ricorda che il linguaggio efficace privilegia la semplicità più che la ricercatezza linguistica: il tuo discorso deve essere sempre comprensibile, adatto al livello culturale dell’uditorio ed in grado di evidenziare i concetti chiave attraverso la sintesi. Prova a ricorrere quanto più spesso possibile ad analogie ed esempi, poichè hanno una straordinaria efficacia comunicativa.

Cerca di evita parole “ponte” come ahmm… uhmm….. diciamo…. praticamente…., “non parole” che nessuno inserirebbe in un testo scritto e che sono in genere utilizzate del tutto inavvertitamente. Queste “non parole” sono suoni superflui che il nostro cervello produce per trovare più tempo per pensare, ma spesso risultano sgradevoli e tali da distrarre il pubblico: prova ad eliminarle sostituendole con delle semplici pause.

Infine è opportuno non leggere alcun copione: la lettura è l’unico modo per eliminare tutti gli strumenti che rendono efficace la comunicazione. Con la lettura si elimina il contatto visivo, sparisce la gestualità, l’entusiasmo ed i toni di voce.

Allo stesso modo è auspicabile non imparare a memoria alcuna parte del discorso: il rischio è di avere delle disastrose amnesie, ma anche con una memorizzazione eccellente il nostro intervento potrebbe risultare recitato in modo meccanico.

Rivolgiti ad Una Persona per Volta

E’ molto più agevole parlare ad una singola persona piuttosto che rivolgersi ad una platea. Se questo non fosse vero, nessuno avrebbe il timore di parlare in pubblico. Sarai in grado di rilassarti e di produrre un discorso più efficace se ti rivolgerai ad una persona per volta, guardando ognuna negli occhi per alcuni secondi. Quando avrai parlato ad una persona, stabilendo un contatto visivo, allora passerai alla persona successiva, e così via.

Rivolgendoti ad una persona per volta sarai in grado di neutralizzare l’immensa paura di guardare ad un mare di facce la cui attenzione è catalizzata su di te e su ogni tua parola. Se avvicini a te quel pubblico considerandolo come un insieme di singoli individui, ti renderai conto che il tuo discorso diventerà molto più fluido e facile da gestire.

Un’altra ragione valida per parlare ad una persona per volta è data dal fatto che quando stabilisci il contatto visivo con una persona, immediatamente le fai capire che ti stai rivolgendo proprio a lei e così fai in modo che ogni membro del pubblico possa sentirsi coinvolto come specifico destinatario del tuo discorso. Con il contatto visivo sui singoli partecipanti si trasmette a livello emotivo la sensazione del colloquio a due, mostrando al contempo sicurezza e interesse per l’interlocutore.

Il contatto visivo sui singoli partecipanti, infine, aiuta a ridurre il nervosimo sotto due profili. Da un lato, perchè consente di limitare le distrazioni visive, focalizzando l’attenzione solo sullo sguardo dei singoli partecipanti e limitando, dunque, il numero delle immagini distraenti trasmesse al cervello. Dall’altro lato, perchè quando il nostro sguardo viene lentamente proiettato sugli altri si ottiene anche un rallentamento di tutte le altre attività motorie (gestulità, passi, etc…): il ritmo dettato dal contatto visivo condiziona anche il ritmo dinamico di tutto il corpo.

Sii Onesto

Quando sei sincero e onesto, le persone sono in grado di percepirlo. Ciò crea un legame tra te e il pubblico tale da rendere la tua presentazione molto più autentica e d’impatto. Se stai facendo una presentazione di lavoro e ti viene rivolta una domanda cui non sai dare una risposta, ammettilo candidamente. Chiedi a qualcuno del pubblico se sa fornire una risposta in merito. Se nessuno è in grado di rispondere, assicura a colui che ti ha posto la domanda che farai degli approfondimenti in merito e che lo contatterai il prima possibile per dargli la risposta corretta.

Essere onesto ti aiuterà ad essere un oratore più efficace. Inoltre ridurrà quelle tensioni che molte persone artificialmente si impongono. Se pensi di dover dare una risposta precisa ed immediata a tutte le domande che ti verranno poste sarai in una condizione di stress molto maggiore rispetto ad una situazione in cui ammetti la tua naturale condizione di non-onniscienza. Le persone del pubblico sanno bene che sei un essere umano e non un database ambulante pronto a fornire una risposta ad ogni possibile domanda.

Non Devi Avere il Controllo del Pubblico

Un ulteriore aspetto che spesso si tende a trascurare è che, per avere successo come relatore, non hai necessità di mantenere il controllo sul comportamento del pubblico. Ci sono alcuni aspetti che puoi e devi saper controllare – i tuoi pensieri, la tua preparazione, l’organizzazione del tuo discorso – ma altre cose non sono sotto il tuo controllo. Il pubblico farà ciò che vorrà, che a te piaccia o meno.

Se qualcuno del pubblico parla con un vicino, non è attento, si addormenta o legge il giornale, lascialo stare, ignoralo. Fintanto che qualcuno non stia intenzionalmente provocando disturbo, lascia fare e prosegui con il tuo discorso.

Cerca in seguito di capire perchè quelle persone erano distratte, prova a comprendere i motivi del loro comportamento e utilizza tali insegnamenti a tuo vantaggio per discorsi futuri. Ma non pretendere di poter controllare il pubblico. Tale consapevolezza può ridurre di gran lunga lo stress.

10 (Falsi) Motivi per cui Parlare in Pubblico è Fonte di Stress

1. Pensare che parlare in pubblico sia necessariamente fonte di stress (non lo è!).
2. Pensare che per avere successo tu debba necessariamente essere perfetto e brillante (non è così!).
3. Cercare di piacere a tutti (aspettativa non realistica).
4. Avere timore di possibili risultati negativi (non si verificano quasi mai e quando succede puoi comunque utilizzarli a tuo vantaggio).
5. Pensare che il tuo pubblico sarà così critico nei tuoi confronti come lo sei tu.
6. Avere in mente lo scopo sbagliato (ottenere anzichè dare).
7. Non essere umile ed onesto.
8. Prepararti troppo a lungo (anziché sviluppare la fiducia nella tua abilità naturale di riuscire a parlare in pubblico).
9. Cercare di fornire troppe informazioni o di coprire troppi argomenti in un breve discorso.
10. Cercare di avere il controllo del pubblico (non è possibile)

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