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Le Nostre Parole

Navigator: psicologi “Do It Better?”

Apr 10, 2019 | Letture | 0 commenti

“Navigator” è uno di quei termini che cambia il linguaggio comune, fino a ieri parola inglese semi -sconosciuta, da oggi definizione di un nuovo mestiere con cui stiamo prendendo sempre più confidenza e che, pare, ci accompagnerà nel domani. E allora scopriamo qualcosa in più!

Chi è il Navigator?

Il Navigator è chi legge le stelle e con i propri strumenti, la bussola e il sestante, fa sì che la fine del viaggio coincida con il raggiungimento della mèta. Nel nostro caso il Navigator è una guida, una bussola e un sostegno nella ricerca del lavoro per le persone in possesso del Reddito di Cittadinanza (RdC), per quanto previsto dal Decreto Legge 28 gennaio 2019 n 4. Chi si candida per questo ruolo affronterà una selezione per titoli e colloquio individuale. Chi supera la selezione sarà formato a disegnare percorsi personalizzati per la ricerca di un posto di lavoro per i beneficiari del RdC. Inoltre, il Navigator si assicurerà che vengano rispettati gli obblighi che il disoccupato è tenuto ad assolvere nell’ambito del Patto per il Lavoro e Patto per l’Inclusione Sociale.

Chi può divenire Navigator?

Si tratta certamente di un’interessante opportunità da cogliere per coloro che hanno una Laurea Magistrale in Scienze Politiche, Psicologia, Scienze della formazione, Giurisprudenza o Economia e che abbiano nel loro bagaglio professionale almeno 4 anni di esperienza nel settore della consulenza per il lavoro.

Cosa fa il Navigator?

Se ti piace l’dea di essere uno dei 10.000 Navigator che saranno schierati nel prossimo futuro da Anpal può senz’altro esserti d’aiuto conoscere cosa sa fare bene un Navigator:

• Fare un bilancio delle competenze
• Progettare un percorso individuale di inserimento o di reinserimento nel mercato del lavoro
• Supportare nella ricerca del lavoro o nell’avvio di un’attività autonoma
• Disegnare un percorso individuale di formazione professionale
• Monitorare il rispetto degli obblighi previsti dal Patto per il Lavoro e Patto per l’Inclusione sociale

Quali sono le competenze del Navigator?

Nella “cassetta degli attrezzi” del Navigator ci sono conoscenze, competenze tecniche e competenze comportamentali specifiche, riassunte nel grafico. Le competenze inserite risuonano familiari ed evocano la figura dello psicologo sul lavoro. Scopriamo perché.

Quale vantaggio ad avere un Navigator Psicologo?

Lo psicologo che vuole sperimentarsi come Navigator, può contare su di una serie di strumenti, acquisiti nell’esercizio della propria professionalità, che gli consentono di essere ancor più efficace nel ruolo di tutor per le persone in cerca di un lavoro. Lo psicologo ha acquisito e sviluppato categorie di lettura critica dei contesti e dei fenomeni sociali, nonché delle richieste e dei bisogni provenienti dal contesto stesso. In questo senso, il valore aggiunto dello psicologo sta nel riuscire a utilizzare l’analisi dei bisogni del disoccupato per customizzare un percorso di inserimento lavorativo e di formazione professionale che sia il più allineato possibile a quelle che sono le competenze e i desiderata della persona. Se riprendiamo la metafora del Navigator come esploratore, lo psicologo è colui che utilizza le proprie categorie di lettura per analizzare il mercato del lavoro e creare un match tra domanda e offerta. Ma se la fine del viaggio coincide con l’inserimento della persona nel mondo del lavoro, cos’è realmente la mèta? Obiettivo dello psicologo è quello di indagare la reale esigenza del disoccupato e, attraverso alcuni degli strumenti del proprio background professionale, come la capacità di leggere le richieste implicite e il bilancio di competenze, far sì che questo viaggio coincida con la soddisfazione della persona.

I Rischi

La nuvola nera che oscura il viaggio del Navigator è la natura di un ruolo che contiene anche un’importante funzione burocratica, che potrebbe essere interpretata come preponderante a discapito della funzione di guida e supporto, con il rischio che questa nuova figura professionale si accontenti di completare il viaggio piuttosto che di raggiungere la mèta. Vogliamo consigliare, a tutti i futuri Navigator, di lasciarsi guidare – come dalla Stella Polare – da valori quali il sostegno e l’ascolto, per non cadere nella trappola di trasformarsi in freddi burocrati che perseguono una serie di adempimenti che sono sempre mezzi e mai mète.

I dubbi

La nebbia che ancora avvolge la figura del Navigator costringe ogni eventuale candidato a confrontarsi con dubbi e domande alle quali ancora non si ha risposta. Come si tradurrà concretamente la figura del Navigator nel contesto lavorativo italiano? Quale sarà il peso specifico di ciascuna competenza richiesta? Come prepararsi per portare avanti gli adempimenti burocratici senza esserne schiacciati?
Decidere di attraversare questa nebbia può essere una grande opportunità per tutti i candidati psicologi che vogliano ricoprire il ruolo di Navigator, a patto che in questa figura ci sia realmente una componente di sviluppo e guida dei beneficiario del Rdc e che non sia solo una sterile funzione burocratica di facilitazione tra le tecnicalità del mondo del lavoro.

 

 

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Per maggiori informazioni sul percorso formativo a distanza attivabile

da HXO Srl per le persone della tua organizzazione puoi scrivere

Francesca Sollazzo  f.sollazzo@hxo.it

Apr 10, 2019 | Letture | 0 commenti

“Navigator” è uno di quei termini che cambia il linguaggio comune, fino a ieri parola inglese semi -sconosciuta, da oggi definizione di un nuovo mestiere con cui stiamo prendendo sempre più confidenza e che, pare, ci accompagnerà nel domani. E allora scopriamo qualcosa in più!

Chi è il Navigator?

Il Navigator è chi legge le stelle e con i propri strumenti, la bussola e il sestante, fa sì che la fine del viaggio coincida con il raggiungimento della mèta. Nel nostro caso il Navigator è una guida, una bussola e un sostegno nella ricerca del lavoro per le persone in possesso del Reddito di Cittadinanza (RdC), per quanto previsto dal Decreto Legge 28 gennaio 2019 n 4. Chi si candida per questo ruolo affronterà una selezione per titoli e colloquio individuale. Chi supera la selezione sarà formato a disegnare percorsi personalizzati per la ricerca di un posto di lavoro per i beneficiari del RdC. Inoltre, il Navigator si assicurerà che vengano rispettati gli obblighi che il disoccupato è tenuto ad assolvere nell’ambito del Patto per il Lavoro e Patto per l’Inclusione Sociale.

Chi può divenire Navigator?

Si tratta certamente di un’interessante opportunità da cogliere per coloro che hanno una Laurea Magistrale in Scienze Politiche, Psicologia, Scienze della formazione, Giurisprudenza o Economia e che abbiano nel loro bagaglio professionale almeno 4 anni di esperienza nel settore della consulenza per il lavoro.

Cosa fa il Navigator?

Se ti piace l’dea di essere uno dei 10.000 Navigator che saranno schierati nel prossimo futuro da Anpal può senz’altro esserti d’aiuto conoscere cosa sa fare bene un Navigator:

• Fare un bilancio delle competenze
• Progettare un percorso individuale di inserimento o di reinserimento nel mercato del lavoro
• Supportare nella ricerca del lavoro o nell’avvio di un’attività autonoma
• Disegnare un percorso individuale di formazione professionale
• Monitorare il rispetto degli obblighi previsti dal Patto per il Lavoro e Patto per l’Inclusione sociale

Quali sono le competenze del Navigator?

Nella “cassetta degli attrezzi” del Navigator ci sono conoscenze, competenze tecniche e competenze comportamentali specifiche, riassunte nel grafico. Le competenze inserite risuonano familiari ed evocano la figura dello psicologo sul lavoro. Scopriamo perché.

Quale vantaggio ad avere un Navigator Psicologo?

Lo psicologo che vuole sperimentarsi come Navigator, può contare su di una serie di strumenti, acquisiti nell’esercizio della propria professionalità, che gli consentono di essere ancor più efficace nel ruolo di tutor per le persone in cerca di un lavoro. Lo psicologo ha acquisito e sviluppato categorie di lettura critica dei contesti e dei fenomeni sociali, nonché delle richieste e dei bisogni provenienti dal contesto stesso. In questo senso, il valore aggiunto dello psicologo sta nel riuscire a utilizzare l’analisi dei bisogni del disoccupato per customizzare un percorso di inserimento lavorativo e di formazione professionale che sia il più allineato possibile a quelle che sono le competenze e i desiderata della persona. Se riprendiamo la metafora del Navigator come esploratore, lo psicologo è colui che utilizza le proprie categorie di lettura per analizzare il mercato del lavoro e creare un match tra domanda e offerta. Ma se la fine del viaggio coincide con l’inserimento della persona nel mondo del lavoro, cos’è realmente la mèta? Obiettivo dello psicologo è quello di indagare la reale esigenza del disoccupato e, attraverso alcuni degli strumenti del proprio background professionale, come la capacità di leggere le richieste implicite e il bilancio di competenze, far sì che questo viaggio coincida con la soddisfazione della persona.

I Rischi

La nuvola nera che oscura il viaggio del Navigator è la natura di un ruolo che contiene anche un’importante funzione burocratica, che potrebbe essere interpretata come preponderante a discapito della funzione di guida e supporto, con il rischio che questa nuova figura professionale si accontenti di completare il viaggio piuttosto che di raggiungere la mèta. Vogliamo consigliare, a tutti i futuri Navigator, di lasciarsi guidare – come dalla Stella Polare – da valori quali il sostegno e l’ascolto, per non cadere nella trappola di trasformarsi in freddi burocrati che perseguono una serie di adempimenti che sono sempre mezzi e mai mète.

I dubbi

La nebbia che ancora avvolge la figura del Navigator costringe ogni eventuale candidato a confrontarsi con dubbi e domande alle quali ancora non si ha risposta. Come si tradurrà concretamente la figura del Navigator nel contesto lavorativo italiano? Quale sarà il peso specifico di ciascuna competenza richiesta? Come prepararsi per portare avanti gli adempimenti burocratici senza esserne schiacciati?
Decidere di attraversare questa nebbia può essere una grande opportunità per tutti i candidati psicologi che vogliano ricoprire il ruolo di Navigator, a patto che in questa figura ci sia realmente una componente di sviluppo e guida dei beneficiario del Rdc e che non sia solo una sterile funzione burocratica di facilitazione tra le tecnicalità del mondo del lavoro.

 

 

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Francesca Sollazzo  f.sollazzo@hxo.it